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... disegnavo segretamente, sempre ed anche quando non disegnavo, guardavo il mondo come se stessi disegnando... (continua in Biografia)

"Appassionata", vera, stupita. Lara Leonardi alla Lumera.

di Anita Fumagalli
Art is necessary - 30 marzo 2013.

Questa volta sono arrivata quasi in tempo. Ero in mailing list e quando l'invito all'inaugurazione è arrivato, l'ho messa in agenda... uno dei pochi eventi che mi sono sforzata di ricordare perché non avevo dubbi che ne valesse la pena.

Quindi Sabato 23 Marzo verso le 19 ero lì, all'inaugurazione di "Appassionata", seconda mostra di Lara Leonardi a Milano, alla galleria Lumera, zona Arco della Pace. Arrivando, sempre con qualche minuto di ritardo rispetto alla tabella di marcia, le sorprese sono state due: la quantità di persone da non riuscire quasi ad aprire la porta e la presentazione, purtroppo già iniziata, di Beatrice Buscaroli.
Avevo già ascoltato un intervento della prof. Buscaroli ad un evento di poesia, arte e musica a Bologna promosso da Davide Rondoni e ritrovarla da Lara mi ha colpita per come spesso l'affinità di gusto, e direi anche di sentimento, porti a riunire le stesse persone negli stessi luoghi. Ho fatto in tempo a sentire il pezzo in cui la presentatrice parlava della tenacia di Lara e parlandone direttamente con lei più tardi ne sono rimasta affascinata anch'io. La produzione pittorica di Lara inizia pochi anni fa, anche se quasi da sempre l'animava il bisogno di esprimersi attraverso gesti creativi: dal disegno alla creazione di accessori. La pittura arriva in un momento di sofferenza, dopo la nascita della figlia Emma - non ha vergogna Lara mentre racconta, e, come a volte mi accade, non posso fare a meno di commuovermi. Con l'appoggio del marito Paolo decide allora di intraprendere questo cammino, con fiducia e dedizione, e, per quello che ho sentito parlandole, senza tanta ambizione, con stupore,come raccogliendo ogni giorno frutti spontanei. "Appassionata" raccoglie i ritratti di tante donne che in un momento della loro vita hanno sperimentato la passione, la sofferenza, e che dal 2011 ad oggi hanno ispirato l'artista attraverso le espressioni dei loro volti. Ora che l'ho sentito anche dalla sua voce posso dire con maggiore consapevolezza perché ammiro questa giovane pittrice: per la naturalezza con cui rende pubblico e ancora più comunicativo, perché artistico, un sentire autentico, un sentire proprio, sì, ma che non si pone a tutti i costi il problema dell'unicità, piuttosto dell'umanità.
In maniera un po' più frivola, mi sono sentita poi di soddisfare una curiosità, che credo molti spettatori condividano con me, rispetto alla somiglianza con Modigliani. Non si tratta semplicemente di premeditata ispirazione, quanto di seguire con naturalezza linee e forme con cui si sente una vicinanza. Eppure, il caso è d'apprezzare, negli stessi giorni dall'Arco della Pace a Palazzo Reale possiamo vederli riuniti a Milano.